Monday, May 08, 2006

8 maggio 2006

Il presidente tedesco Richard von Weizsaecker in occasione delle celebrazioni commemorative l' 8 maggio 1985 disse:
"Der 8. Mai, das ist kein Tag zum Feiern, das ist ein Tag zum Nachdenken..."
...
Faccio mie queste parole e tutto il discorso del presidente che vorrei tanto poter proporvi per intero, ma la ricerca dell'articolo del giornale di ventuno anni fa richiederebbe rovistare per ore nella mia montagna di ricordi), meglio che vi riassuma quanto mi è rimasto nel cuore…. Il presidente si rivolge ai suoi cittadini e li invita a riflettere sul valore profondo del giorno 8 maggio, valore che deve acquistare spessore più si allontana nel tempo quel giorno 8 maggio 1945!
Il presidente dice:
"L' 8 maggio non è un giorno per festeggiare, è un giorno per riflettere"....
E aggiunge: dobbiamo guardare la verità in faccia...
Ecco, questo è anche il mio programma:
"Die Wahrheit ins Gesicht schauen..."!
Senza retorica, senza giri di parole, senza se e senza ma... guardiamo le macerie, i rottami umani, guardiamo la catasta di cadaveri, di morti innocenti, guardiamo i milioni di bambini, disperiamoci.... poi facciamo un programma, vestiamolo di "speranza", sventoliamo l'unica vera bandiera che unisce, prendiamola dalle mani di un bambino... si incammina nel ghetto di Varsavia verso il carro bestiame che lo porterà a Treblinka.
La bandiera fondo verde con un quadrifoglio d'oro è un vessillo che parla: ascoltiamo!

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