Friday, January 26, 2007

L'arte del Ricordo
La celebrazione del Ricordo del 27 gennaio dà a tutti gli eventi organizzati per questa giornata un valore sacro. Io credo nella valenza educativa del Ricordo, ma sostengo vada fatto con particolare cura. Il rischio nel quale si corre è che sia una retorica ripetizione di frasi, di minuto di silenzio, di ascolto distratto di voci flebili dei pochi sopravvissuti. Solo la scuola può assolvere con pienezza al compito arduo di "costruire i testimoni" di domani. Servono percorsi didattici, visite guidate, serve programmare negli anni una paziente raccolta di frammenti di ricordi per aiutare i giovani a rendersi conto. Ricordare non per paura che si ripeta, ma per dare al futuro la possibilità di essere migliore di ieri. Sostengo che contro il Male Assoluto l'unica svolta sia il Bene. Ho imparato questa preziosa lezione dai sopravvissuti che ho avuto la grande fortuna di conoscere. Mi hanno passato il dolore che portano tatuato sulla pelle e nel cuore, mi hanno fatto entrare nel buio dei loro ricordi, ho sentito il freddo della perfidia del carnefice, ma soprattutto mi hanno contagiato con il loro sorriso, con la voglia di vivere e di sperare. La Shoah è una tragedia di dimensioni apocalittiche, bisogna conoscerla per saperla raccontare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli...

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