Wednesday, October 04, 2006

3 ottobre
Chi trova il cuore per varcare oggi la porta della memoria?
E' un pianto strozzato quello che vi aspetta, un urlo in yiddish. E' il canto disperato degli ultimi ebrei d'Europa.
Yitzhak Katzenelson nel suo ultimo capolavoro 'Il canto del popolo ebraico massacrato' ci lascia in eredità tutto il dolore del mondo. Non c'è speranza, c'è solo orrore, lacrime di milioni di vittime innocenti sotto un cielo muto.
"Hatihièna?": 'vivranno? Ma come se non ci sono più le ossa su cui rimettere la carne...?'
Yitzhak nella disperazione più totale, dopo vicessitudini che lo porteranno da Lodz a Varsavia, dove conoscerà lo strazio del ghetto, assisterà impotente alla deportazione verso Treblinka della moglie e dei due figli minori...
Yitzhak con il figlio maggiore godrà di un trasferimento verso il campo di concentramento di Vittel in Francia. C'è speranza che possano partire per la Palestina con un passaporto internazionale....Yitzhak sembra presagire gli eventi e scriverà a Vittel questo ultimo lamento.
Il cantore è uno che sta per morire che canta la sua disperazione in versi che sono pesanti come pietre.
Si scaglia Yitzhak contro gli uomini e contro d-o... E' un rantolo il suo canto.
Non lo aspetta la terra promessa, per un equivoco verrà caricato sul convoglio per Auschwitz.
Quale straordinario capolavoro il canto di Yitzhak, un 'orazione funebre, un qaddish per il popolo ebraico massacrato.
"Canta! Prendi la tua arpa e curva e leggera
e sulle sue corde sottili getta le tue dita,
pesanti come cuori dolenti. Canta l'ultimo canto,
l'ultimo canto degli ultimi ebrei in terra d'Europa"
..........
Dal primo canto del poema in yiddish di Yitzhak Katzenelson Il canto del popolo ebraico massacrato. Giuntina
Era il 3 ottobre 1943

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