Wednesday, July 15, 2009


10 luglio 1941
La porta della memoria torna a ricordare il "massacro di Jedwabne", cittadina polacca di duemila abitanti che si trova a 100 km a nord-est di Varsavia.
Era il 10 luglio del 1941.
1600 ebrei polaccgi furono trucidati da cristiani polacchi sotto gli occhi dei nazisti tedeschi che erano arrivati in paese 17 giorni prima. Un eccidio spaventoso, consumato con crudeltà inaudita, portato a termine senza una lacrima e senza un rimorso.
La verità rimarrà sepolta nelle coscienze per oltre 50 anni, verrà infatti addossata la colpa ai nazisti tedeschi. Ed è questo che ci deve far riflettere, è questo il vero motivo che mi spinge a riaprire questa ferita mai suturata, è l'antisemitismo feroce dei polacchi che mi sconvolge.
La crudezza dei dettagli del massacro è davvero sconvolgente, il fatto che un paese abbia contribuito, che non si sia opposto nessuno, che abbiano braccato i poveri uomini, donne, vecchi, bambini... che li abbiano fatti a pezzi, rinchiusi in un granaio e bruciati vivi, che non si siano fermati davanti a niente e a nessuno... questo mette paura.
Verrano risparmiati al pogrom dalla bontà della famiglia polacca Wyrzykowski sette ebrei.
7 su 1600

I Wyrzykowski non ebbero vita facile in Polonia, la loro bontà sarà un forte capo d'accusa contro i "carnefici della porta accanto".

I corpi degli ebrei massacrati che erano stati buttati in una fossa comune sono stati riesumati nel maggio 2001.

Consiglio agli "innamorati della Memoria" il testo di Jan T. Gross.

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