Tuesday, August 07, 2007

la "tremenda esternazione" di don Gelmini.
Ringrazio il Presidente del Benè Berith Italia, signor Sandro Di Castro, per la Sua lettera che leggo su Informazione Corretta.
E' questo che avrei voluto leggere nel Corriere della Sera il giorno dopo la "tremenda esternazione" di don Gelmini.
Non bastano le scuse, la revisione di sè, il marcia-indietro... quello che ferisce nelle parole di don Gelmini è proprio il virgulto spontaneo, l'immediatezza della reazione, è quel rigurgito che sa di non digerito, di mai risolto. E' il pregiudizio degli ignoranti, è la secolare mancanza di rispetto, la conferma del solito capro-espiatorio, la verifica che nunc et semper gli ebrei non sono nè amati, nè rispettati.
Don Gelmini con la sua madornale gaffe ha riportato alla luce un odio mai risolto, è tornato a dare un morso al collo del fratello...ma credo che dei due don Gelmini sia quello che si è fatto più male.
Troppo male è stato fatto agli ebrei nel corso dei secoli, troppo per poter riuscire a farne ancora.
Sì caro don Gelmini, le sue parole mi hanno ricordato tutta una serie di eventi che hanno il sapore amaro di antisemitismo-antisionismo: dal passatempo meschino dei romani che non sapendo come ingannare il tempo andavano a dar fuoco al ghetto....mi ha fatto ripensare a chi colpevolizza da sempre gli ebrei di tutto il Male del mondo... a chi inventa massacri in Medio Oriente e dà la colpa agli ebrei-israeliani, a chi pretende pazienza e sopportazione e moderazione da parte di chi si ritrova i missili sulla testa...
Sa di incallita, inguaribile ignoranza l'esternazione di don Gelmini.
E' imperdonabile.

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