Saturday, October 31, 2009

La strada verso l'Inferno, siamo a Birkenau La portadellamemoria apre uno spiraglio sull'autunno del 1944 a Birkenau.
Quanti sanno cosa fosse il Rollwagen?
Ce lo facciamo raccontare da chi purtroppo ha provato sulla propria pelle il peso di questa terribile esperienza.

Georges André Kohn ha lavorato al Rollwagen, il lavoro consisteva nel trainare un carro carico di vestiario, di carbone, legna o altro, i ragazzi erano imbrigliati al carro come cavalli. Chi lavorava al Rollwagen svolgeva il lavoro di un animale da soma.
Ma non sarà Georges a raccontarcelo. Era stato deportato a Birkenau con tutta la sua famiglia da Drancy il 17 agosto 1944. Anche la nonna di 80 anni è in quel trasporto. Durante il tragitto il fratello e la sorella scappano... il padre, il signor Armand Kohn, direttore del più importante ospedale di Parigi, non voleva che i figli scappassero. -"Quella fu la prima volta che disobbedii a mio padre"- ci dice Philippe. Georges non tornerà da quell'inferno a raccontarci. George André è uno dei 20 bambini di Bullenhuser Damm. Georges André aveva 12 anni.

Ci racconta cosa fosse il Rollwagen Jehuda Bacon.
Deportato all’età di 13 anni nel settembre 1942 a Theresienstadt, finirà poi a Birkenau nel lager delle famiglie alla fine del 1943. Quando nel luglio del ’44 questa parte del lager verrà liquidata Jehuda lavorerà al Rollwagen... “Il Rollwagen era un carro che invece che da cavalli era trainato da ragazzi, così che si poteva sapere cosa succedesse nel lager perché si girava in continuazione, anche nel Frauenlager e nel Krematorium... ricordo, continua Jehuda, che una volta il Kapo in inverno disse: ‘Ragazzi, se volete scaldarvi un po’ andate nella camera a gas. Ora non c’è dentro nessuno’ – Fu così che potemmo vedere le camere a gas, i forni, l’intera installazione, soprattutto il Krematorium2 sotterraneo...’.”
Jehuda Bacon fece questa deposizione il 30 ottobre 1964 durante il Frankfurter Auschwitz-Prozess. La sua descrizione delle camere a gas e del processo di sterminio coincise con quanto disse il comandante del lager Höss, il quale definì la macchina dello stermino una “‘grande invenzione’, avevamo il gas… finalmente ci erano risparmiate le esecuzioni di massa, il bagno di sangue”. Lo sterminio diventa una operazione “pulita”. Jehuda Bacon sopravvive a Theresienstadt, a Birkenau, alla marcia della morte…. Viene liberato il 5 maggio 1945 nel KZ Gunskirchen vicino a Linz in Austria, un sottocampo di Mauthausen. Comincia a dipingere da subito ciò che vede, ciò che sente. Jehuda Bacon diventerà uno dei grandi pittori della seconda metà del Novecento. Oggi dice: “Meine Bilder haben mich gerettet” (I miei quadri mi hanno salvato).

E' Yitzhak Reichenbaum che arriva a Birkenau da Blizyn il 1 agosto 1944, tatuato con il numero B- 2514, a raccontarci:... Qualche settimana dopo fummo trasferiti al Lager D dove cominciammo a lavorare. Il nostro lavoro consisteva nello smantellamento dei depositi e del crematorio di Birkenau. Eravamo imbrigliati come cavalli a un carro, circa dieci ragazzi, il cosiddetto Rollwagen. Trasportavamo materiale e vestiti alla stazione, che venivano poi spediti in Germania. Ho lavorato così da ottobre 1944 a gennaio 1945.
Yitzhak sopravvive al campo di lavoro di Blizyn, a Birkenau, a due marce della morte... sarà liberato da soldati americani nel KZ di Gunskirchen il 4 maggio 1945. Yitzhak aveva 12 anni, compirà 13 anni l'8 giugno 1945.
Yitzhak accompagna annualmente gruppi di studenti israeliani a Birkenau. Durante l'ultimo viaggio nella Memoria si è fatto fotografare davanti al Rollwagen. Ci sorride Yitzhak... solo lui sa cosa sia stato lavorare come una bestia al Rollwagen.

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