Wednesday, December 07, 2011

Pearl Harbor, 7 dicembre 1941
Passa alla storia come "Il giorno dell'infamia"
Era domenica il 7 dicembre 1941. A Pearl Harbor, nelle isole Hawai, regna la pace. I militari americani sono in libera uscita. Ci sono feste, balli, incontri amorosi... niente fa presagire quello che succederà.
Alle 6,30 comincia a fare chiaro, le luci del mattino vengono incendiate dall'inizio dell'inferno: sono le 7 e due minuti e al grido di "Tora, Tora, Tora" il cielo comincia a riempirsi di bombe. Forze navali ed aeree giapponesi attaccarono senza una dichiarazione di guerra preventiva la base navale statunitense. L'operazione aeronavale colse assolutamente di sorpresa gli americani. Fu una tremenda ferita, uno smacco che provocherà l'entrata in guerra degli Stati Uniti.
Ma le perdite militari non furono poi così drammatiche, delle 96 navi che costituivano la flotta statunitense 3 furono completamente distrutte, altre danneggiate più o meno gravemente...
Ma il vero dramma saranno le perdite umane, migliaia di soldati americani persero la vita, moltissimi i feriti.
Nelle file nipponiche 64 mancavano all'appello...
Intorno alla battaglia di Pearl Harbor il dibattito degli storici è aperto: alcuni sostengono che la battaglia in realtà è stata in parte voluta o comunque non abbastanza imprevedibile, quasi a voler cercare la causa scatenante la giustezza della dichiarazione di entrata in guerra degli Stati Uniti contro i "gialli bastardi". Guerra che sarà un massacro e durerà quattro lunghissimi, interminabili anni.
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A noi che leggiamo la storia a posteriori viene spontaneo dire che Pearl Harbor fu il primo passo verso l'immane catastrofe di Hiroshima.

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