Saturday, May 27, 2006

Un papa tedesco in Polonia sulle ceneri degli ebrei d'Europa!
Potessi suggerire qualcosa a papa Ratzinger gli direi di scegliere per il suo discorso ufficiale da tenere a Auschwitz un lungo, pesante, tremendo SILENZIO. Lo pregherei di non andare a cercare parole, non ci sono parole di spessore, di portata, di tale grandezza che possano essere pronunciate lì. Gli proporrei di fare "gesti" che rimarrebbero nel tempo come le ferite, a memoria eterna. Gli chiederei di scendere dalla macchina papale e di andare a piedi fino a Birkenau, di andare avanti da solo fino in fondo a quell'Inferno, di arrivare dove ci sono le fosse comuni, di coricarsi a braccia aperte su quel prato troppo verde, e di piangere .... Le sue lacrime varrebbero più di mille encicliche, di parole di circostanza, sarebbero un balsamo sulle ferite dei sopravvissuti, una carezza sul numero tatuato, un soffio sul passato.
Se proprio deve scegliere di parlare allora a papa Ratzinger consiglierei di scegliere l'ebraico. Un papa tedesco in terra polacca che parla la lingua degli ebrei: anche d-o resterebbe confuso!

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