Tuesday, November 30, 2010

Dedicato ai bambini di Terezin


.....Dirigo un coro, un coro virtuale. Un coro di 15.000 voci! Sono voci bianche, voci di bambini, voci di adolescenti. Il nostro coro ha uno sfondo da dramma, siamo nel ghetto di Terezin. Di quei 15.000 resteranno solo in 100. Forse una catastrofe naturale, un male infettivo maligno, un diluvio universale li ha portati via con sè? No, non una ragione involontaria e imprevedibile, non un cataclisma biblico, non la peste bubbonica, ma l'odio, la persecuzione razziale, lo sterminio programmato a tavolino e portato avanti per anni senza pietà, nè rimorsi.
14.900 bambini di Terezin uccisi da uomini e donne senza cuore, senza d-o, uccisi solo perchè ebrei.
Ma i nazisti non avevano fatto i conti con il futuro, non potevano prevedere che dopo più di mezzo secolo ci sarebbero state persone capaci di riesumare i resti, di accorpare i brandelli di ricordi per consegnarli alla memoria.
Accolgo l'invito del cantore, getto le mie dita stanche sull'arpa e canto, canto la storia di quattordicimilanovecento bambini massacrati.
Vado accoppiando scarpe, rovisto in una montagna di scarpe buttate alla rinfusa; prendo riccioli d'oro e neri da quel cumulo gigantesco di capelli, raccolgo giocattoli e piccoli ricordi, compilo il mio elenco che dura una vita.
14.900 bambini uccisi, fa impallidire il creatore, toglie il sonno all'uomo, lacera l'anima, annienta l'equilibrio, sovverte l'ordine delle cose! E invece il sole è tornato a sorgere, le stagioni si sono alternate, la vita ha ripreso a scorrere... ma il carnefice non ha fatto i conti con noi. Noi ci sentiamo investiti della responsabilità dei testimoni, noi siamo così dentro nel problema che è come se ci fossimo stati lì, in quell'inferno, noi non possiamo tacere, perchè ci sentiamo nati per questo, chiamati per assolvere a questo doloroso, ma sacro mandato.Noi gettiamo le nostre dita sull'arpa e cantiamo il canto dei 14.900 bambini di Terezin massacrati

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