Friday, March 25, 2011

24 marzo 1944
Eccidio delle Fosse Ardeatine
E' stata una carneficina, un massacro senza pietà, e poi un tentativo di annientare le tracce, di profanare anche i cadaveri lasciandoli marcire senza tomba....
Ma i carnefici Kappler e Priebke non hanno fatto i conti con il cuore, non hanno fatto i conti con noi che rincorriamo i piccoli pezzi di Memoria, che seguiamo le scintille del Ricordo, che adoperiamo ogni mezzo per riportare alla luce la verità.
Uno dei principali comandamenti per chi ama la Memoria è "la celebrazione del ricordo, il chiamare per nome".
Erano 335 le vittime massacrate alle Fosse Ardeatine, ma la riesumazione e sepoltura avvenuta mesi dopo permise il riconoscimento di 323.
12 rimasero ignoti, senza nome, tombe anonime, eccone i numeri:
3, 52, 98, 122, 155, 264, 272, 273, 276, 283, 284 e 329
.......
Ma la scienza sa fare miracoli e così, dopo 67 anni sarà possibile restituire alle nostre lacrime l'identificazione delle bare in cui riposano due dei 12 ignoti:
Marco Moscati, giovane 24enne, arrestato sulla scalinata a Trinità dei Monti il 15 febbraio 1944, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo, bara numero 283
Salvatore La Rosa, soldato siciliano, arrestato a Roma dopo l'8 settembre e rinchiuso a Regina Coeli. I suoi resti nella bara numero 273
Si è allungato quest'anno l'elenco dei nomi che è stato letto nella commemorazione dell'Eccidio delle Fosse Ardeatine.
325 nomi, letti in ordine alfabetico
325 su 335
Per Marco e Salvatore un ricordo speciale.

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