Wednesday, November 18, 2009





Baracca 11 a Birkenau



La Baracca dei bambini. Questo è quello che resta oggi di quella Baracca...
Molte sono le notizie che i sopravvissuti ci hanno portato di quell'inferno, sono informazioni preziose, che fanno male al cuore, ma ci ricordano che questo è stato...

Ecco alcune testimonianze che ci raccontano la Baracca 11

In una dichiarazione rilasciata in Israele 12 anni dopo la fine della guerra, la dottoressa Paulina Trocki affermò che: “Da fine settembre, primi di ottobre 1944 i bambini che arrivavano con i trasporti ad Auschwitz non venivano più mandati al gas (o meglio, non tutti). Alla fine dell’anno i bambini erano circa 300 in una baracca”.
La dottoressa viennese Ella Lingens ci riferisce che un giorno è stato allestito a Birkenau un blocco speciale per bambini, lì c’erano 20 bambini, 10 maschi e 10 femmine – “Me ne ricordo
bene” – dice la dottoressa. I bambini erano a letto o dovevano stare a letto… Era una baracca con il pavimento di argilla, una vecchia stalla di cavalli e sulla porta c’era ancora un cartello con scritto: ‘40 cavalli’. I bambini avevano letti a castello…
I bambini non erano malati. Ricevevano un cibo buono…
Venivano ben nutriti e ingrassati per gli esperimenti di Heissmeyer.
Un giorno venne il medico responsabile del blocco dei bambini, dottoressa Irena Bialowna, e disse che dovevano essere dipinte le pareti della baracca. A una giovane pittrice polacca fu dato, dal medico del Lager König, l’incarico di dipingere sulle pareti immagini delle favole: Capuccetto Rosso, il lupo, Biancaneve, Cenerentola. I bambini avevano tazze rosse con pallini bianchi...”
Notizie sulla Baracca 11 ci giungono anche dalla infermiera polacca Elzbieta Piekut-Warszawska che lavorò a Birkenau nella “Mengele-Kinder-Baracke”, che era vicina alla Baracca 11. Anche i bambini della baracca di Mengele erano ebrei, di diversi Paesi dell’Europa, erano gemelli. Mengele li sottopose a esperimenti per elaborare una ricerca che gli valesse il titolo di professore.
“La baracca dei bambini di Mengele era di legno con una stufa di mattoni. I letti erano brande dove i bambini dormivano in due o in quattro a seconda dell’età, non c’erano materassi, ma sacchi di paglia senza lenzuola. Su ogni branda c’erano due coperte. Il cibo consisteva in pane nero, margarina, alla domenica marmellata e pane bianco... zuppa di latte... patate con rape cotte e formaggio. Ogni giorno i bambini venivano lavati in piccole bacinelle con pochissima acqua. I bambini più grandi aiutavano.”
L’infermiera polacca ci riferisce ancora:
“Sia i bambini della baracca di Mengele sia i bambini della Baracca 11 dovevano andare all’ambulatorio per le visite. Per i bambini era molto pesante. Spaventati, stanchi, affamati e tremanti di freddo si alzavano alle sei e dovevano percorrere il chilometro e mezzo per andare dalla baracca all’ambulatorio... Era già freddo verso la fine di settembre primi di ottobre e l’ambulatorio non era riscaldato. I bambini dovevano aspettare nudi da cinque a quindici minuti finché la radiografia veniva fatta, commentata e discussa... al ritorno nella baracca spesso i bambini avevano tosse, raffreddore, febbre e anche polmonite.”


.... ricordati che questo è stato....

0 Comments:

Post a Comment

<< Home