Saturday, November 28, 2009

Una fredda mattina di novembre del 1944 a Birkenau...

Il dottor Mengele, l’angelo della morte, si presenterà una fredda mattina di novembre del 1944 nella Baracca 11 e dirà:
“Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti…”
La storia potrebbe finire qui… ma se lasciassimo al lettore il compito di trovare un finale, se anche gli dicessimo di immaginare la sorte più tragica, nessuno riuscirebbe ad avvicinarsi al vero!
… e i bambini si sono fatti avanti, sognano l’amore negato, sperano di ritrovare il calore dell’abbraccio della mamma, confidano nella dolce promessa di quelle parole, si affidano al
sogno, assaporano i baci, si struggono dal desiderio, pregustano la gioia di quel volo, del tuffo fra quelle braccia tanto sognate… ritrovano per un attimo le gioie rubate… si fidano e… piombano nell’inferno più nero. Li aspettano non le braccia della mamma a far loro da culla, non i baci che consolano, non la ninnananna che scalda e accarezza... ma mesi di strazi, di febbre, di abbandoni, di interventi chirurgici alle ghiandole linfatiche. Dalla baracca 11 vennero presi 10 maschi e 10 femmine con la promessa delle “braccia della mamma”. I 20 bambini di età compresa fra i 5 e i 12 anni furono caricati su un camion che li portò da Birkenau alla stazione ferroviaria di Auschwitz.
Sono i 20 bambini di Bullenhuser Damm!
È il 27 novembre 1944, la mamma di uno dei 20 bambini vede questo gruppo di angeli allontanarsi dal campo. È Mania Steinbaum, la mamma di Marek… potrà solo salutarlo con la mano.
A lei, sopravvissuta ad Auschwitz e poi al campo di Theresienstadt, resterà per sempre il lancinante dolore di quel ricordo…
Il comandante del campo aveva mandato a chiamare la dottoressa Paulina Trocki ordinandole di accompagnare i bambini insieme a tre infermiere, fra cui una esperta di laboratorio. Il trasporto era sorvegliato da una SS, il treno era un treno normale, tale appariva dall’esterno. Per evitare che la gente si avvicinasse era stato detto che il carico trasportava malati di tifo. Il piccolo Georges-André Kohn quando riconobbe dal finestrino la città di Berlino disse: “Se solo conoscessi qualcuno, se avessi un indirizzo, scapperei…”.
I nostri 20 bambini sono sul treno. Sono curati, ricevono cioccolato, latte. Dopo due giorni, il 29 novembre 1944, il treno arriva nel lager di Neuengamme. *
....
* tratto dal piccolo libro: Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti I 20 bambini di Bullenhuser Damm Una carezza per la memoria. Proedi Editore

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