Saturday, July 31, 2010

31 luglio 1944 - 3 agosto 1944 Drancy- Auschwitz-Birkenau
La porta della memoria ricorda l’ultimo dei grandi trasporti da Drancy verso Auschwitz. La rafle, la razzia viene concentrata sui ricoveri per bambini ebrei senza genitori gestiti dall’UGIF (Unione generale degli israeliti di Francia, che ebbe rapporti molto discussi con le forze occupanti). 400 bambini vengono aggiunti ai 900 adulti da deportare.
Sarà il 67° trasporto da Drancy, il 77° dalla Francia.
Su quel convoglio viaggiano 1300 persone.

Sui muri del campo di Drancy alcuni dei deportati lasciano una firma, un segno, un ricordo... ecco quelle iscrizioni. Dei nomi che si leggono solo Lucie Fuantes è ritornata.....Davvero commovente leggere il messaggio di queste persone che il 31 luglio 1944 stanno per andare verso la morte, ci dicono: "avec bon moral..."



Il treno arriva ad Auschwitz-Birkenau il 3 agosto. Ci racconta questo viaggio verso l'inferno Denise Holstein, ha 18 anni quando viene deportata da Drancy ad Auschwitz e sopravvive e scriverà così:
........ mais le soir, quand il fallut coucher tous ces enfants dans le noir.... les enfants pleuraient, ils avaient chaud, ils avaient soif et l’air venait à manquer....
........
E poi l’arrivo all’Inferno. E’ il 3 agosto 1944.
E' ancora Denise a raccontarci:
Le traine s’était arrété à l’intérieur du camp; il n’y avait pas de gare.... plusieurs Allemands faisaient le service d’ordre: envoyaient les uns à droite où se trouvaient des camions.... tous les enfants aussi que les femmes agées et toutes les personnes portent des enfants dans les bras étaient allés vers les camions.

Tratto da Le Calendrier di Klarsfeld pagina 1083…1085 De la persécution des Jufs en France 1940 1944
All'arrivo i bambini vengono mandati tutti alla camera a gas
La conferma della tragedia del convoglio 77 partito da Drancy il 31 luglio 1944 e arrivato a Birkenau il 3 agosto ci viene anche da Danuta Czech che nel suo Kalendarium del 3 agosto 1944 scrive:
"Con il 77.mo trasporto del RSHA dalla Francia sono giunti 1.300 ebrei provenienti dal lager di Drancy. Dopo la selezione, sono internati nel lager come detenuti:
291 ebrei che ricevono i numeri da B-3673 a B-3963
183 ebree che ricevono i numeri da A-16652 ad A-16834
Le altre 826 persone sono uccise nelle camere a gas".
Delle 1300 persone del convoglio 77 ne ritorneranno 214, le donne sono 146. Fra loro la porta della memoria ne ricorda 9. Sono 9 delle 500 donne del FAL Liebau, il Lager dove verranno deportate dopo due mesi e mezzo passati a Birkenau.
Ecco i loro nomi: Louise, Rosa, Susanne, Selma, Jouliette, Henriette, Ida, Anna, Lilly

Monday, July 19, 2010

19 luglio 1943, Roma...
Era lunedì il 19 luglio 1943
.
Forse mai come in quel giorno l'Italia ha capito la portata del dramma della guerra che si stava combattendo.
Mussolini incontrò Hitler e gli prospettò la ritirata dell'Italia da quel "patto" che tanto male ci procurò.... La reazione di Hitler fu violenta....
Intanto le truppe americane continuarono nel loro percoso di risalita lungo la penisola e fecero "assaggiare" il dolore delle bombe alla città eterna.
Nessuno pensava che Roma sarebbe stata toccata. Tutti credevano che sarebbero bastate le mani per papa Pio XII a proteggerla!!!
Invece 1000 tonnellate di bombe verranno scaricate sul Quartiere San Lorenzo e semineranno morte e ferite che non si rimargineranno più. Non basteranno nè la visita del papa e tantomeno quella del re a lenire il dolore.
Ma a racconterare quel lunedì 19 luglio 1943 riporto le parole dal bellissimo libro
NOI editore Rizzoli di Walter Veltroni.
Lo lascio raccontare dagli occhi di Giovanni...
...." Le bombe si sentivano nitidamente, precedute da un fischio terribile. Giovanni pensò ai suoi. Gli scoppi sembravano vicini. La zia diceva: "Stanno bombardando la stazione". Se era così, dovevano essere tutti in salvo....... Ma se invece fosse stato un bombardamento a tappeto? Se gli americani avessero deciso di radere al suolo Mussolini e Palazzo Venezia? Carla urlava che gli americani avevao avvertito, la notte prima avevano lanciato dei volantini per dire ai cittadini di andare via, ma i fascisti li avevano fatti sparire. Le bombe cadevano come neve, un fiocco dopo l'altro.....
Giovanni pensò a Mario, al suo amico Mario. Lo pensava là sotto, lo immaginava morto..... Decise che non poteva lasciare Mario solo..... Prese la bicicletta che era tutta bianca di farina.Osservò il pacco dissolto a terra.....
Percorse a perdifiato i viali del parco della piazza, poi si diresse verso via Principe Amedeo. Sembrava che ci fosse come un muro in cielo che aveva risparmiato proprio la piazza e i portici. Ma quando arrivò a via Principe Amedeo all'angolo di via Mamiani vide la guerra in volto.
Ed era un volto orrendo, anzi un volto che non c'era più. Un soldato era di guardia, a un edificio di Stato. Una scheggia aveva tagliato via la parte superiore della garitta e con essa la testa del soldato. Ma il corpo era rimasto in piedi, immobile nel casotto distrutto. Le mani del soldato erano innaturalmente serrate sul fucile, esposto come fosse un presentat'arm. La testa era finita sull'insegna di un negozio di abiti da sposa. Un bambino la guardava fisso.... Era perduto, solo. Era immobile, con le manine nelle tasche. Dalla sua bocca usciva un urlo agghiacciante, una sola nota, fissa, continua, che non finiva mai.
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tratto dal libro NOI di Walter Veltroni Rizzoli Editore pag. 56, 57

Saturday, July 17, 2010

La porta della memoria apre oggi con queste parole di Helga Deen
« Se da qui guardo fuori dalla finestra vedo betulle, abeti, il cielo azzurro con delle nuvole bianche »

Helga era nata a Stettino il 6 aprile 1925
Sarà internata, in seguito ad una delazione, nel campo di raccolta di Vught il 1 giugno 1943. Dopo un mese viene deportata a Westerbork. Infine, il 13 luglio 1943 da Westerbork al Lager di sterminio di Sobibor in Polonia.
Muore nella camera a gas del Lager di sterminio di Sobibor il 16 luglio 1943
Con lei saranno sterminati il padre Willy, la madre Käthe Wolff e il fratello Klaus Gottfried che ha tre anni meno di Helga e tanti altri...
Di struggente dolcezza il Diario che Helga scrive per il suo innamorato. E' un testamento d'Amore, è un monito: "Comunque tienimi stretta, la notte fammi riposare sul palmo della tua mano, come un tempo la tua principessina e allontana i brutti sogni"
Non dimenticarmi
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Helga Deen aveva 18 anni

Wednesday, July 07, 2010

7 Luglio 1940
E' ancora Danuta Czech che nel suo Kalendarium ci ricorda quello che accadde ad Auschwitz il 7 luglio 1940:
Durante la notte, per essere rimasto in piedi più ore durante la punizione, muore il primo detenuto del campo di concentramento di Auschwitz, è l'ebreo David Wingoczewski.
È stato internato nel lager il 20 giugno dal carcere di Wiśnicz Nowy, con tracce di torture disumane... è malato di tubercolosi, le sue condizioni sono disperate.
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6 luglio 1940 Auschwitz
Chi si ricorderà?
La porta della memoria apre oggi in ricordo di Tadeusz Wiejowski. E' polacco, è stato deportato nel Lager di Auschwitz e fugge! E' la prima fuga di un detenuto dal campo di concentramento di Auschwitz. La fuga è accertata durante l'appello serale e come punizione viene ordinato uno Strafappell, un appello punitivo, che dura dalle 18 del 6 luglio alle 14 del 7, 20 interminabili ore.
Per tutto questo tempo gli uomini delle SS si aggirano tra i detenuti in piedi e li colpiscono con bastoni e con calci.
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E Tadeusz Wiejowski è fuggito da quell'Inferno e non sarà catturato.
Queste notizie arrivano a noi grazie al Kalendarium di Danuta Czech