Sunday, May 31, 2009

31 maggio
In ricordo di una grande donna!
Si chiamava Rosa Luxemburg. Si torna a parlare di lei in questi giorni e purtroppo non per sottolineare il suo talento, la sua lungimiranza, il suo rispetto per i diritti umani. Non si parla dei libri che scrisse, della sua dottrina contro le ingiustizie sociali, contro il nazionalsocialismo che si stava diffondendo... Non è la sua grandezza che viene rispolverata.
Era polacca, nata a Zamość il 5 marzo 1879 da una famiglia poverissima di religione ebraica. Per motivi politici dovrà lasciare la Polonia e studierà in Svizzera. Per ottenere la cittadinanza tedesca si sposerà, ma divorzia subito dopo per cominciare la sua vera campagna contro le ingiustizie.
E' la fondatrice della "Lega di Spartaco", ne fanno parte pacifisti che sognavano un’azione congiunta dei lavoratori di tutti i paesi in guerra, con la speranza di porre fine al conflitto mondiale per concentrarsi invece nella lotta al sistema capitalista.
......
E' il 1919, la Germania è dilaniata da conflitti violenti, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht ideologo con lei del movimento spartachista, saranno arrestati e barbaramente uccisi...

E adesso si viene a sapere che le spoglie sepolte nel cimitero di Berlino di Friedrichsfelde, meta di molti visitatori, forse non sono quelle di Rosa Luxemburg.
Nella cantina dell'Ospedale della Charité di Berlino sembra siano stati rinvenuti i resti di un corpo di donna mutilato... si dice sia quello che resta della grande Rosa Luxemburg.
Perchè mi domando, perchè arrivare a raccontarci questo altro orrore, perchè non lasciarci almeno l'illusione che Rosa Luxemburg riposi là al Friedrichsfelde, o forse, meglio in fondo al canale dove era stata buttata dopo averla torturata per giorni, il 15 gennaio del 1919.
Non popolate di nuovi orrori il nostro sonno!
Non rovinate con dettagli inutili il ricordo della grandezza di questa splendida donna . Meriterebbero invece studi e approfondimenti le sue opere. Stupendo il suo concetto della libertà: "Die Freiheit ist immer nur Freiheit des Andersdenkenden"

Merviglioso l'epitaffio che scrisse Bertold Brecht per questi due "innamorati" della pace:
Grabscrift für Karl Liebknecht
Hier liegt
Karl Liebknecht
Der Kämpfer gegen den Krieg
Als er erschlagen wurde
Stand unsere Stadt noch.
(Qui giace/Karl Liebknecht/combattente contro la guerra/quando fu assassinato/la nostra città era ancora in piedi)

Grabschrift für Rosa Luxemburg
Hier liegt begraben
Rosa Luxemburg
Eine Jüdin aus Polen
Vorkämpferin deutscher Arbeiter
Getötet im Auftrag
Deutscher Unterdrücker, Unterdrückte
Begrabt eure Zwietracht!
(Qui giace/Rosa Luxemburg/ebrea di Polonia/pioniera dei lavoratori tedeschi/assassinata su incarico/di oppressori tedeschi. Oppressi/ seppellite la vostra discordia!)







Thursday, May 28, 2009

E' passato un anno.
Come saranno le rose in quel piccolo giardino a Gerusalemme? Un Giardino a Gerusalemme... un sogno che si è realizzato esattamente un anno fa. Eccolo quel giardino. E come sognato, come sperato, il 28 maggio di un anno fa c'erano Jitzhak e Shifra Moor, fratello e sorella di due dei 20 bambini, alla cerimonia al Village Goldstein.
Jitzhak e Shifra hanno chiamato i 20 bambini per nome. Una cerimonia semplice ma densa di significato. E hanno scoperto una targa che immortala questo evento al cui realizzarsi hanno contribuito in tanti.

Chi ama la Memoria la coltiva senza sosta e non ama apparire, per questo non era importante che ci fosse il mio nome su quella targa...
Ma confesso che mi commuove pensare che il nome di mio padre è stampato su una targa nel posto, per me, più importante al mondo: a Gerusalemme!
Ed è lì che spero di andare presto, visto che alla cerimonia un anno fa non ero presente. E' al Village Goldstein che conto di andare con un piccolo gruppo di amici, gli amici del cuore!
28 maggio
20 rose bianche sono state piantate un anno fa al Village Goldstein a Gerusalemme in Memoria di: Georges-Andrè, Jacqueline, Edo, Lexje, Marek, Blumele, Lea, Sergio, W., Roman, Lelka, Surcis, Ruchla, H., Roman, Eduard, Marek, Riwka, Eleonora, Mania.
I nomi dei 20 bambini di Bullenhuser Damm rimaranno per sempre a Gerusalemme, per loro fioriranno rose bianche.

Tuesday, May 26, 2009


26 maggio
Una rosa bianca per Jacqueline!
Jacqueline Morgenstern era nata a Parigi il 26 maggio 1932. Il suo ultimo compleanno non potrà festeggiarlo... il 26 maggio 1944 ha compiuto 12 anni, è già sicuramente a Birkenau nella Baracca 11. Il suo convoglio è partito da Drancy il 20 maggio 1944, destinazione Auschwitz. Stipati nei carri bestiame ci sono 1200 persone.
191 di età inferiore ai 19 anni
Torneranno 108 donne, 49 uomini
Jacqueline non tornerà. Rimarrà nella Baracca 11 di Birkenau fino al 27 novembre 1944. Poi il carnefice Mengele la inganna... le parla di mamma... e la manda come cavia a Neuengamme. Là un altro carnefice che si chiama Heissmeyer la usa, la infetta con bacilli tubercolotici vivi, la fa ammalare e sta a guardare..... e poi il 20 aprile 1945, la guerra è ormai finita, gli inglesi sono alle porte, ma altre mani assassine continueranno ad uccidere e avranno il coraggio di impiccarla.
Come è stato possibile?

Friday, May 22, 2009

Era il 22 maggio 1924
Oggi 22 maggio 2009 è il compleanno di un signore francese. Di lui hanno parlato a lungo i giornali nei giorni scorsi. Il suo nome, il suo volto, la sua storia improvvisamente è diventata famosa per un ritaglio di carta trovato in una bottiglia, riemerso dal passato con tutta la sua misteriosa vicenda. Nella foto si vede questo ritaglio di carta, cliccandoci sopra si ingrandisce e ci riporta sette nomi, sette vite da un passato che non passa... Un messaggio in bottiglia che ci racconta di un gruppo di giovani prigionieri nel Lager di Auschwitz. Sono sette ragazzi, sei sono polacchi, uno è francese. Immortalano la loro storia questi giovani scrivendo la data di quel giorno, era il 20 settembre 1944, poi i loro nomi e i loro numeri tatuati....
Albert Veissid è francese, è nato a Lione, il suo numero tatuato è A 12063.
Albert Veissid è ebreo, verrà rinchiuso prima a Drancy e poi nel maggio 1944 deportato a Auschwitz. Il suo numero tatuato A 12063 ancora oggi si legge sul suo braccio...
Vorrei gli arrivasse un mio saluto e un augurio sincero in questo 22 maggio, giorno in cui compie 85 anni.
Sopravvive Albert, ma sicuramente non gli è rimasto solo il numero tatuato come ricordo di quel tremendo passato...

Thursday, May 21, 2009

20 maggio 1944

Drancy-Auschwitz. Le persone in quel trasporto sono 1200. Jacqueline Morgenstern, la piccola, dolcissima Jacqueline è in quel carico. E con lei la mamma e il papà... Cosa avrà mai pensato Jacqueline che amava la vita come tutte le ragazzine di 12 anni, che nella foto sembra uscire e raccontarci. Sembra una bambolina, mi ha ricordato da subito le bamboline di carta che avevano le bambine di una volta con i vestitini con le linguette per fermarli. Quanti giorni passeranno da quel 20 maggio in cui le sono stati rubati i sogni, separata sulla rampa di Birkenau dai genitori, tenuta in vita, chissà perchè... sbattuta nella Baracca 11 in attesa delle decisioni del carnefice. E dovrà passare l'estate e l'autunno e l'inverno, dovrà tornare la primavera prima che la morte orrenda si porti via la piccola Jacqueline. Dovrà arrivare il 20 aprile del 1945 e per lei ci sarà la corda del boia che oserà impiccarla. La mia piccola, dolcissima Jacqueline...

Sunday, May 17, 2009


Il violinista del Ghetto di Varsavia.
Il nazista soldato della Wehrmacht Heinrich Jöst farà la foto e scriverà anche la didascalia per l'album di 140 foto del Ghetto di Varsavia che consegnerà al comandante tedesco Jurgen Stroop... Jöst scrive sotto alla foto: "Der Mann spielte immer die gleichen Töne auf seiner Geige. Seine Augen folgten mir, ich weiß nicht, ob aus Angst oder weil er auf ein Geldstück hoffte. Ich glaube, das war auf der Nowolipie-Straße." ("L'uomo suonava sempre la stessa musica sul suo violino. I suoi occhi mi seguivano, non so se per paura o perchè sperava in un soldino. Credo fosse in via Nowolipie").
... e il violinista di via Nowolipie suonerà per noi per sempre. Per noi che lo applaudiremo e sazieremo la sua fame e scacceremo la paura dai suoi occhi...

Saturday, May 16, 2009

16 maggio 1943
"Il Ghetto di Varsavia non esiste più"
La rivolta del ghetto era iniziata il 19 aprile. Una lotta impari portata avanti per lunghissimi giorni con la forza della disperazione...
E' un esempio di starodinaria dignità la rivolta degli ebrei del Ghetto di Varsavia. E' l'affermazione dei diritti dell'uomo contro la barbarie della dittatura nazista.
Quando i tedeschi invadono la Polonia il 1 settembre 1939 gli ebrei a Varsavia sono 370.000. I nazisti rinchiuderanno in un Ghetto di 5 kilometri quadrati di perimetro 500.000 persone. Ecco nella foto la pianta del Ghetto di Varsavia.
La gente viveva per strada. non c'era posto per tutti... eppure gli abitanti del Ghetto che verrà aperto il 15 novembre 1940 faranno di tutto per continuare a vivere, e ci saranno le scuole, i teatri, la musica, ci sarà una parvenza di vita. Poi le cose andranno sempre peggiorando, le malattie sempre più contagiose, la fame, gli stenti. La gente muore per strada, soprattutto i bambini. E ci resta anche una documentazione fotografica di questo dramma a cielo aperto. Sarà un soldato della Wehmacht Heinrich Jöst che il 19 settembre del 1941, nel suo 43° compleanno scatterà 140 foto che costituiscono l'Album fotografico del Ghetto di Varsavia... Grondano dolore quelle immagini, gli occhi dei bambini ci interrogano.
Sono leggeri i bambini del Ghetto di Varsavia, la fame li ha consumati... Ecco da quel tremendo album alcuni scatti per NON dimenticare:

E poi cominceranno le deportazioni verso il Lager di sterminio di Treblinka.
...
E i grandi combattenti del Ghetto tenteranno una Resistenza, e non verranno dimenticati mai. E ci sarà chi terrà Memoria della non vita nel Ghetto, un Archivio con documentazione storica e quelle notizie verranno rinchiuse in venti scatole di latta legate con lo spago e costituiscono prezioso materiale di ricerca. Dobbiamo al grande Emanuel Ringelblum questa opera di certosina raccolta di brandelli di vita. Sono le voci degli ebrei del Ghetto...
Tremendo epilogo il 16 maggio del 1943. Il carnefice nazista Jurgen Stroop , ultimata la carneficina degli ultimi eroi del Ghetto, conclude la sua sacrilega Grosse Aktion, per festeggiare, facendo esplodere la Sinagoga di Varsavia.
Erano le 20,15 del 16 maggio 1943. Entusiasta Jurgen Stroop notifica a Berlino: "Il Ghetto di Varsavia non esiste più".

Sunday, May 10, 2009

10 maggio
Alla riflessione di chi apre la Porta della Memoria propongo un filmato: http://www.binario21.org/
“Fratelli d’Italia?” è un film-documentario sulle leggi razziali e sulla Shoah prodotto da Moving Image. ll cast è composto quasi del tutto da discendenti di deportati, giovani che si rivolgono ad altri giovani per condividere l’impegno di far conoscere e di tramandare le vicende legate ai loro cari. L’opera è destinata alle scuole e racconta che il 30 gennaio 1944 più di 600 cittadini italiani di religione ebraica vennero condotti dal carcere di San Vittore alla Stazione Centrale. Persone di tutte le età e condizioni sociali vennero ammassate sui vagoni bestiame. Dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano il convoglio partì per Auschwitz.
"Fratelli d'Italia" è un lungometraggio che fa pensare, fa riflettere, fa piangere....

Saturday, May 09, 2009

9 maggio, questa mattina sono andata nella scuola dove ho insegnato per venticinque anni! In programma c'era l'incontro con un gruppo di ragazzi di quinta che sono stati in viaggio di istruzione a Terezin. I bambini nella Shoah... questo il tema del nostro incontro.
Una valanga di ricordi mi ha fatto da accoglienza, abbracci di persone amiche care mi hanno commosso, poi l'incontro con i giovani, il mio desiderio di passare il testimone, di mettere nel cuore almeno di uno di loro il desiderio di conoscere i miei 20 bambini. Pillole di storia, così titolerei il mio incontro. Solo alcune gocce distillate di dolore e in poche parole il programma di una vita: contro il Male, solo il Bene....
E dalla rete di cinta uscendo ho colto una rosa, una splendida, profumatissima rosa bianca!

Friday, May 08, 2009

Era il 6 maggio 1936 a Zawichost in Polonia...

Ecco la piccola Rachele. Tutti la chiamano Ruchla. E' bella, è vivace, porta un nastro fra i capelli legato a fiocco. Ruchla (Rachele) Zylberberg (polacca) è nata a Zawichost, il 6 maggio 1936, è morta ad Amburgo, impiccata nella cantina della scuola di Bullenhuser Damm, il 20 aprile 1945.
Una foto rimessa insieme con i segni dello strappo in evidenza che la ritrae su una piccola bicicletta è stata scelta dal signor Guenther Schwarberg per la cover del libro che immortala in tedesco Die 20 Kinder vom Bullenhuser Damm.
Ecco, torno a presentarvi Ruchla.
L' affido alla carezza di chi apre la porta della memoria...









Nella foto a lato Ruchla, la sorellina Ester, la mamma Fajga, un gruppo di donne, un'altra bimba a sinistra della quale non sappiamo il nome... tutte saranno deportate ad Auschwitz-Birkenau.
Quando i tedeschi, nel settembre 1939 invasero la Polonia, Nison Zylberberg, il papà di Ruchla e di Ester, cercò riparo oltre il confine, in Russia. Sua moglie, Fajga con le bimbe pensava di raggiungerlo, ma con il passare dei giorni divenne sempre più difficile ottenere i documenti per l'espatrio. Così, le uniche porte che si aprirono a Fajga e alle sue bambine, Ester e Ruchla, furono quelle di Auschwitz-Birkenau. All'arrivo la mamma e la piccola Ester furono spedite subito al gas, mentre Ruchla Zylberberg finì nella baracca dei bambini a Birkenau per poi divenire parte del gruppo dei 20 bambini di Bullenhuser Damm.

Wednesday, May 06, 2009

6 maggio
... a me verrebbe quasi voglia di chiudere questa Porta. Mi chiedo davvero a cosa serva essere nella ricerca storica da anni, avere impiegato tutte le energie per mettere insieme pezzi piccolissimi di puzzle. "cui prodest?", non riesco a non chiedermelo ogni volta che vedo errori nei giornali che riportano una mezza verità, che la camuffano. la imbrogliano, spesso la mascherano perchè è talmente brutta che fa paura!
E' successo ultimamente che la storia dei 20 bambini di Bullenhuser Damm è stata riassunta in poche righe nel quotidiano L'Arena, in cui li si fa arrivare a Neuengamme senza niente dire della prima parte del loro drammatico viaggio in carri bestiame verso Auschwitz-Birkenau. Dettaglio questo non certo trascurabile e poi si conclude dicendo che sono stati uccisi nel cortile di una scuola.
Non vero, non sono stati uccisi, sono stati impiccati nella cantina della scuola di Bullenhuser Damm. La differenza è sostanziale, l'uccisione all'aria aperta poteva avvenire con arma da fiuoco, magari insieme, magari alle spalle. Il dramma dell'impiccagione è davvero unico e speriamo irripetibile!

E poi un'altra perla, poca cosa per chi passa sul tema Shoah e gira pagina. Enorme invece per chi come me lotta contro il Negazionista e spulcia negli archivi alla ricerca della verità.
Ecco il fatto, vi racconto quanto ho letto sul Corriere di domenica 3 a pagina 39 e riporto la lettera che ho inviato alla giornalista che ha firmato l'articolo.
Cara signora,
leggo l'articolo firmato da lei sul Corriere di domenica a pagina 39.
Siamo in molti ad amare Anne Frank, tanti penso vorrebbero continuare ad immortalarla in versi, parole, musica, passo di danza... Anne è la mia compagna di vita, sempre con me una copia del suo Diario che leggo e rileggo anche in altre lingue per coglierne le sfumature. Spero proprio che il nuovo lavoro sia delicato e storicamente vero... ed è qui che mi permetto di fare un appunto.
Sono impegnata nella "ricerca storica" da oltre 40 anni, confesso che non amo la filmografia sulla Shoah, ritengo siano più che sufficienti i documenti storici. Se comunque film deve esserci sia però rispettoso al massimo della verità. La pagina 39 del Corriere ritrae la giovane attrice che si immedesimerà in Anne con la divisa del Lager e sul petto ha un numero tatuato.
Ma se è vero, e glielo confermo da ricerca accurata con Yad Vashem e Bad Arolsen e Westerbork.., che non si conosce il numero tatuato di Anne, sappiamo però per certo che nel trasporto da Westerbork a Auschwitz-Birkenau di domenica 3 settembre 1944 c'erano 1019 persone:
498 uomini
442 donne
79 bambini
Di quel trasporto all'arrivo a Birkenau ci fu una selezione e 460 vennero mandati al gas, tutti i 79 bambini fanno parte di questo gruppo.
Dei 559 adulti tenuti in vita le donne sono 212 e vengono tutte tatuate con numeri che vanno da A 25060 a A 25271.
Sopravviveranno 45 uomini e 82 donne
Fra queste Inge Meyer Kamp ebrea tedesca, fuggita in Olanda, rinchiusa a Westerbork, deportata con Anne, nel Block 29 con Anne a Birkenau.
Inge ha il numero tatuato A 25153 ed è ancora viva! Se vorrà conoscerla trova notizie su di lei al sito http://www.proedieditore.it/ I ricordi di Inge e dei suoi figli Rolf e Nico Kamp
Perchè le dico tutto questo? Il numero tatuato di Anne che non conosciamo per intero sicuramente però non era A 37... come si vede nella foto qui sotto, (cliccare sull'immagine per ingrandire), ma A 25... E non è un dettaglio secondario, specie per il Negazionista!
Nella foto, dal Corriere, Rosabell Laurenti Sellers di 13 anni che sarà Anne nel film.
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