Monday, December 26, 2011

E' Channukà... Il "miracolo" di Channukà è raccontato nel Talmud. Si racconta che dopo la riconquista del Tempio di Gerusalemme i Maccabei rimossero tutti gli idoli greci che il re Antioco vi aveva fatto mettere... gli ebrei distrussero tutte le statue e riconsacrarono il tempio al loro Dio, ma per fare questo serviva olio consacrato e di olio ce n'era solo per una notte e qui avvenne il miracolo di Channukà che appunto significa dedicazione, l'olio durò per otto notti. Channukà è quindi la festa delle luci, il tempo dei prodigi. Secondo il calendario ebraico Channukà inizia il 25 del mese di Kislev (solitamente un periodo fra novembre e dicembre). Quest'anno 2011 comincia il 20 dicembre e termina con l'accensione dell'ultimo lume la sera del 28 dicembre. Nei giorni di Channukà si gioca con il Dreidel, una specie di trottola che ha disegnate sulle quattro facce quattro lettere dell'alfabeto ebraico, ad ogni lettera corrisponde un punteggio ed un significato. Sempre nel periodo di Channukà si fanno dolci fritti in olio i Sufganiot che vengono venduti agli angoli delle strade. Channukà ha una forte valenza sacra, richiama alla mente la fragilità della vita. Le luci di Channukà ricordano i valori che veramente contano come il coraggio, la dignità, la libertà, la giustizia, l'identità ebraica...

Wednesday, December 07, 2011

Pearl Harbor, 7 dicembre 1941
Passa alla storia come "Il giorno dell'infamia"
Era domenica il 7 dicembre 1941. A Pearl Harbor, nelle isole Hawai, regna la pace. I militari americani sono in libera uscita. Ci sono feste, balli, incontri amorosi... niente fa presagire quello che succederà.
Alle 6,30 comincia a fare chiaro, le luci del mattino vengono incendiate dall'inizio dell'inferno: sono le 7 e due minuti e al grido di "Tora, Tora, Tora" il cielo comincia a riempirsi di bombe. Forze navali ed aeree giapponesi attaccarono senza una dichiarazione di guerra preventiva la base navale statunitense. L'operazione aeronavale colse assolutamente di sorpresa gli americani. Fu una tremenda ferita, uno smacco che provocherà l'entrata in guerra degli Stati Uniti.
Ma le perdite militari non furono poi così drammatiche, delle 96 navi che costituivano la flotta statunitense 3 furono completamente distrutte, altre danneggiate più o meno gravemente...
Ma il vero dramma saranno le perdite umane, migliaia di soldati americani persero la vita, moltissimi i feriti.
Nelle file nipponiche 64 mancavano all'appello...
Intorno alla battaglia di Pearl Harbor il dibattito degli storici è aperto: alcuni sostengono che la battaglia in realtà è stata in parte voluta o comunque non abbastanza imprevedibile, quasi a voler cercare la causa scatenante la giustezza della dichiarazione di entrata in guerra degli Stati Uniti contro i "gialli bastardi". Guerra che sarà un massacro e durerà quattro lunghissimi, interminabili anni.
...........
A noi che leggiamo la storia a posteriori viene spontaneo dire che Pearl Harbor fu il primo passo verso l'immane catastrofe di Hiroshima.

Sunday, December 04, 2011

3 dicembre 2008
3 dicembre 2011
In ricordo di Günther Schwarberg “L’angelo buono” dei 20 bambini di Bullenhuser Damm. Günther Schwarberg andava a scuola quando Hitler salì al potere. Quando la guerra di Hitler finì, Günther era un giovane pieno di odio per la divisa e la croce uncinata. Tutta la sua vita è stata influenzata dalla sua avversione al nazifascismo.Tutta la sua attività ha avuto un preciso obiettivo: la ricerca degli assassini del Terzo Reich. È diventato giornalista e reporter del settimanale “Stern”, nella cui redazione ha lavorato 24 anni. Il suo lavoro più importante è l’opera di ricostruzione del massacro di Bullenhuser Damm. Partendo dalla fine, dal 20 aprile 1945, Schwarberg ha raccolto i “brandelli” di memoria ricomponendoli fino a restituire alla storia il volto, il nome, le radici dei “20 bambini”. Li ama così tanto che sono diventati “i suoi 20 bambini”. Ha cercato i loro parenti in Europa e nel mondo e ha dato vita all’“Associazione dei bambini di Bullenhuser Damm”. Günther Schwarberg ha impiegato tutte le sue energie perché giustizia sia fatta. Con l’avvocato Barbara Hüsing ha portato avanti la ricerca degli assassini sfuggiti al processo di Curiohaus. Schwarberg nell’ottobre 1946, quando fu eseguita la condanna a morte degli 11 assassini del massacro di Bullenhuser Damm, era un giovane giornalista. A pochi interessava il processo di Curiohaus, in Germania all’epoca si parlava soprattutto del processo di Norimberga. Sulla tragedia di Bullenhuser Damm poi scese il silenzio, i giornalisti tacquero, l’oblio stava inghiottendo la Memoria…......Saranno l’amore, la pazienza, la dedizione, il coraggio di Günther Schwarberg a restituire alla storia tutta la verità. La scarsa conoscenza degli studenti tedeschi della storia del Terzo Reich spinse il direttore di “Stern” a pubblicare la prima parte del lavoro di Günther Schwarberg: Der SS - Arzt und die Kinder. L’8 marzo 1979 il settimanale inizia a pubblicare il lavoro di Schwarberg e parte degli atti del processo di Curiohaus con la sentenza. Per sei settimane “Stern” racconta la tragedia dei “20bambini di Bullenhuser Damm”... Il 20 aprile 1979 nasce “L’Associazione dei bambini di Bullenhuser Damm”.“La ricerca dei parenti dei 20 bambini ebrei trucidati a Bullenhuser Damm è durata decenni – racconta Günther Schwarberg, fondatore dell’Associazione – In questo arco di tempo abbiamo formato una nuova famiglia. Ogni anno, il 20 aprile, Günther Schwarberg organizza nella scuola una cerimonia commemorativa molto toccante. I bambini vengono chiamati forte per nome, per loro fioriscono rose bianche nel giardino della scuola. Il 20 aprile 1988, come alto riconoscimento per tutto il loro impegno, a Günther Schwarberg e a Barbara Hüsing è stato conferito il “Premio Anna Frank”... Ma il 3 dicembre 2008 Günther Schwarberg è morto. Riposerà per sempre in un cimitero-giardino ai margini della città di Amburgo. Solo chi lo ha conosciuto può sapere quanto grande fosse il suo cuore.