Friday, June 12, 2009

12 giugno
Anne, mi ricordo di Anne!
Ero una ragazzina quando ricevetti in dono per il mio compleanno il Diario nell'edizione Einaudi del 1954 con copertina arancione. Poi ne ho comperate altre, ho anche l'edizione integrale in tedesco... ma quella prima copia sa di giovinezza, la sento vicina a Anne. E poi c'è quella foto, quella che per me resta "l'unica".
Anne con il suo Diario ha segnato la vita di molti.
A me ha insegnato a guardare oltre il buio, a vestirmi di speranza.
Oggi si ricorda il giorno in cui era nata.
Il 12 giugno 1944, giorno del suo ultimo compleanno, Anne, nel suo Diario ci dice che Peter le ha regalato un mazzo di peonie... anche oggi, Anne, peonie per te!

Tuesday, June 09, 2009

8 giugno 1938


Vi porto a Radom. In casa del pediatra Seweryn e Rucza Witonski è festa grande: l'8 giugno del 1938 è nato Roman. Cosa ci rimane di questa famiglia tanto conosciuta, stimata ed amata a Radom? Chi sa di loro, e della piccola Eleonora che vedrà la luce il 16 settembre del 1939? Forse a Radom non li ricorda nessuno, forse nessuno ha raccontato di loro, di quanto il pediatra fosse adorato dai cittadini, delle sue amorevoli cure.
Ci penseranno i nazisti a cancellare ogni traccia del pediatra di Radom. Alla mattina del 21 marzo 1943, festa ebraica di Purim (!), Sewryn Witonski insieme a molti altri esponenti della comunità ebraica di Radom verrà trucidato all'interno del cimitero ebraico di Szydlowiec. Morirà il pediatra di Radom insieme a oltre 100 persone davanti agli occhi di bambini che si ripararono dietro alle tombe... e ci saranno adulti polacchi presenti al massacro e nessuno verrà mai accusato e processato per questo
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Poi nel luglio 1944 Roman, Eleonora e la mamma verranno deportati a Auschwitz. In quel carico ci sono oltre 3000 persone. Ma oggi non è giorno per raccontarvi di questo.
Lasciamolo andare il piccolo Roman, bambino per sempre, con il suo numero tatuato sul braccio A 15160
A fargli compagnia un piccolo angelo!

Monday, June 08, 2009

Era il 7 giugno 1938
A Zdunska-Wola in Polonia è nata una bimba, si chiama Riwka Herszberg. La vita non scorre felice in quel luogo, dopo poco più di un anno i tedeschi arriveranno ad invadere la Polonia e per la famiglia della piccola Riwka comincerà l'Inferno. Gli Herszberg sono ebrei.
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Alla fine di ottobre del 1943 saranno deportati a Auschwitz. E qui succede una cosa straziante: Riwka è bellissima, tanto bella che il carnefice nazista addetto alla selezione decide di risparmiarla e la lascia andare con la sua mamma nel Familienlager. Come è possibile che sia stata risparmiata una bimba nel 1943, quando l'ordine tassativo era di eliminare tutti i bambini?! Si dice che la piccola Riwka ricordasse sua figlia all'ufficiale SS che passava a prenderla nella Baracca di Birkenau, la faceva sedere con lui sul cavallo e la portava in giro per il campo. E' la mamma di Riwka che sopravvive e ci racconta.

E la piccola Riwka sarà uno dei 20 bambini di Bullenhuser Damm.



Per lei oggi ho acceso una candela

Sunday, June 07, 2009


Elie Wiesel a Buchenwald

Depongo la mia rosa bianca virtuale vicino alla rosa bianca del signor Elie Wiesel sulla tomba che non c'è di suo padre e di tutti gli innocenti che in quel Lager sono stati sterminati.
Non sapevo che ci sarebbe stato Elie Wiesel a fare da guida al presidente Obama.
Chi meglio di Elie Wiesel poteva spiegare cosa sia stato quell'Inferno. Nessuno meglio di lui che era ragazzo, che arrivò a Buchenwal da Auschwitz con quel terrificante 'mezzo di trasporto' che a posteriori, per sottolinearne la mortalità, chiamiamo "la marcia della morte". Elie che arrivato a Buchenwald ha perso il padre. Erano stati insieme per lunghissimi mesi, si erano sostenuti a vicenda e poi quel padre tanto amato lo lascerà solo a raccogliere le poche forze per sopravvivere e raccontarci.

Ho avuto il privilegio speciale di abbracciare per ben due volte il signor Elie Wiesel. Ho fatto chilometri la prima volta per arrivare a Roma e tuffarmi letteralmente fra le su braccia. Solo il tempo per due parole e un attimo fissato nell'eternità per incrociare i suoi occhi e sussurrargli insieme all'augurio Alles Gute un "Mai dimenticherò... mentre le sue mani mi regalavano un prezioso autografo....

E poi una seconda volta, a Mantova e ancora un abbraccio, ancora un Alles Gute e la speranza di un terzo incontro.

Thursday, June 04, 2009


Buchenwald
Il presidente degli Stati Uniti andrà in visita a Buchenwald.
Gli occhi del mondo saranno domani puntati su questa collinetta che sovrasta Weimar. Questo bosco di faggi che ha conosciuto tanto di quel dolore che neanche riusciamo ad immaginarci. Bisogna andare ad ascoltare i pochi sopravvissuti ancora in vita, bisogna leggere le pagine di La Notte di Elie Wiesel per avere un vago sentore di cosa sia stato quell'angolo di Inferno in terra... Nessun altro Lager ha come Buchenwald il contrasto evidente fra il Bello della Cultura e l'Orrore del nazifascismo, nessun altro campo come Buchenwald ci fa vedere le due facce della stessa medaglia: in pochi minuti si passa dalla casa di Goethe, dalla sede del Bauhaus, dalla meraviglia delle potenzialità del genio tedesco all'orrore più terrificante che a Buchenwald si esprimerà in tutta la sua diabolica potenza.

Apre i cancelli questo Lager nel 1937. E' dapprima un campo per dissidenti, poi un campo per prigionieri di guerra, lavoratori a costo zero, poi diventerà un campo di raccolta degli ebrei che in seguito alle "marce della morte" arriveranno anche qui dopo aver evacuato Auschwitz e gli altri Lager in Polonia.
JEDEM DAS SEINE A ognuno il suo Terrificante la scritta che si legge sul cancello principale, messa in modo che si legga dall'interno. che i detenuti sentano sulla pelle tutto il disprezzo dei nazisti, che si sentano umiliati, offesi, privati della dignità.
I nazisti hanno stravolto il principio fondamentale ed eterno della giustizia, hanno profanato l' Unicuique suum di Cicerone!
JEDEM DAS SEINE A ognuno il suo. Chi potrà usare questa espressione con leggerezza se l' avrà letto sul cancello di Buchenwald?
Buchenwald è il Lager dove morì Mafalda di Savoia.
A Buchenwald gli Alleati entrano l'11 aprile 1945 e trovano l'Inferno. A Buchenwald ci sono 56.000 cadaveri...
Ma, incredibile ma vero, ci sono anche 924 ragazzi e bambini vivi, tenuti in vita dai detenuti del campo che inventeranno strattagemmi unici per salvarli e ci riusciranno!
A Buchenwald i sopravvissuti all'arrivo degli Alleati si riuniranno sul piazzale e formuleranno quello che passa alla storia come "il giuramento di Buchenwald": “in ogni luogo e in ogni tempo, combatteremo con tutte le nostre forze qualunque forma di nazifascismo, sempre”.