Wednesday, April 29, 2009

20 aprile 2009 Im Gedenken

Ecco in un breve video trasmesso alla televione tedesca http://www.rtlregional.de/player.php?id=6142 la Celebrazione del Ricordo del massacro del 20 aprile 1945 dei 20 bambini di Bullenhuser Damm


Vi racconto la storia del Giardino di Rose Bianche...
Il primo Giardino di rose bianche viene piantato da Guenther Schwarberg, da Barbara Huesing e da amici dei 20 bambini di Bullenhuser Damm nel retro della scuola maledetta!
Era il settembre 1983. La città di Amburgo donò a questo “gruppo” di innamorati della Memoria, a queste meravigliose persone che hanno dedicato tutto contro l’oblio, un piccolo pezzo di terra. E lì, l’Angelo buono di nome Guenther ha deciso di piantare rose, rose bianche dalle ceneri della Shoah!
Da allora quel giardino è diventato un vero roseto, si dice sia il più bel roseto di tutta Amburgo!

E in Italia da qualche anno si sta diffondendo questo bellissimo progetto: nei cortili delle scuole che programmano progetti educativi sulla Memoria e che si avvicinano al dramma dei 20 bambini di Bullenhuser Damm si conclude il percorso con la cerimonia del roseto: 20 rose bianche a nome dei 20 bambini e una piccola targa che immortala l’evento per le generazioni che verranno.
Il Giardino di rose bianche ha anche l’imprimatur del Senato della Repubblica. Alla celebrazione vengono lette le parole pronunciate in Senato dall’Onorevole Enrico Pianetta con cui il Giardino di Rose Bianche acquista riconoscimento ufficiale.

Tante sono le rose che sbocciano in Italia, si va da Segrate a Trieste, da Varese a Milano, a Napoli a Villaricca a Barzago, Si va anche in Sicilia a Lentini si torna al Nord in Lombardia... si arriva anche in Israele a Gerusalemme e poi a Verona il 20 aprile!

Verona è la città in Italia a vantare il primato di avere chiamato per nome I 20 bambini di Bullenhuser Damm, a Verona c’è dal 1996 un Parco dedicato al piccolo Sergio De Simone e a tutti i bambini vittime del nazifascismo.

E dal 20 aprile di questo anno a Verona c’è anche il Giardino di Rose Bianche nella scuola Lenotti, la stessa scuola, la stessa insegnante Maria Pia Priolo che ebbe il coraggio di portare alla luce il dramma di Bullenhuser Damm: un esempio tremendo di violazione dei Diritti dell’Uomo. Ed è proprio nell’istituto comprensivo 12 di Verona che sono sbocciate tante, bellissime iniziative, progetti, partecipazione a concorsi, canzoni, riflessioni, disegni, sassi colorati... tutta una serie di preziosi gesti che servono a far mettere radici alla Memoria.




E un sasso-ricordo dalla quinta della Scuola Primaria dei Ciliegi è volato a Bullenhuser Damm....

Sunday, April 26, 2009

Amara considerazione
Ho fatto una breve ricerca sugli ebrei danesi durante il nazifascismo... sono incappata in questo incontro partendo da un approfondimento sulla Gestapo. Sono arrivata ad una delle "massime" della Gestapo che era stata espressa da un giurista, certo Werner Best, il quale diceva: "...finché la Gestapo esegue la volonta della leadership, sta agendo legalmente". .. Un giurista che giustifica tutto, che farà della Schutzhaft, la custodia preventiva, una tecnica d'intervento usata e abusata...
Wener Best di bello aveva solo il cognome!
Era una persone squallida, di una ingratitudine unica, un falso, un infame. Ha fatto di tutto per arrivare a deportare gli ebrei danesi.
Questa triste impresa passa alla storia con il nome di Operazione Safari, era il 29 agosto 1943.
.....
Ciò che raccapriccia è venire a sapere che, alla fine della guerra, Werner Best pur condannato a morte riesce ad ottenere che la pena sia commutata in pochi anni di carcere e poi anche a farsi scarcerare!
Morirà da uomo libero nel 1989!
Questo è il dramma nel dramma. Il dopoguerra si è conservato molti, troppi dei suoi carnefici, ha aspettato che la ruota del tempo facesse il suo corso, ma questo non è educativo. Come si fa a raccontare ai giovani che troppi carnefici sono rimasti impuniti???!!!

Saturday, April 25, 2009

Cosa farà la città di Amburgo, uno schianto di bellezza e ricchezza, per il suo cittadino Guenther Schwarberg? Non lo lascerà andare via così, spero!
Io coltivo la speranza e mi illudo che ci sia riconoscenza, che torni il centuplo, che chi ha ricevuto ricambi, ecco perchè sogno che Amburgo non lesini gesti di tributo ad uno suo cittadino che ha dedicato la vita alla ricerca della verità.
Cosa mi auguro faccia Amburgo?
Due sono i miei sogni:
- spero che la Bullenhuser Damm, oggi Janusz Korczak-Schule, diventi un Centro studi per Seminari e un Archivio che riunisca con un Databe tutti i lavori di Guenther Schwarberg e gli atti processuali e i libri e i lavori di ricerca delle scolaresche, e i disegni sul massacro dei 20 bambini e dei due medici e dei due infermieri e dei 24 soldati sovietici....
- spero che venga intitolata a Guenther Schwarberg una strada, forse proprio lì dove c'è la scuola di Bullenhuser Damm dove il signor Schwarberg ha passato tanto tempo della sua vita, dove con le sue mani piantò la prima rosa, dove forse può fare compagnia ai suoi zwanzig Kinder...




Amburgo, 21 aprile 2009

Sono andata a vedere dove riposa il signor Guenther.

E' un piccolo paradiso in terra! E' fuori Amburgo, molto fuori. E' lontano dalla città così carica di vita, di negozi, di gente, di ricchezza, di palazzi meravigliosi... è fuori dal caos, dalla metropolitana, lontano dai bus e dalle macchine.

E' in un bosco. Lì ci sono solo alberi e prati e fiori e pietre tombali semplicissime con nome e data e tanti, tantissimi fiori e uccellini e profumo di cose buone.

A salutare il caro signor Guenther volano a quota bassa aerei in continuazione che fanno scalo lì vicino.

Sa di eternità quell'angolo riposto di mondo, lì tutto sembra ricomporsi e trovare finalmente ristoro.

Gli ho portato un piccolo mazzo di rose bianche.

Sarò riuscita a ringraziarlo abbastanza?

Era il 20 aprile 1945...
Ritorno da Amburgo dalla Bullenhuser Damm. E' il primo anno senza Guenther Schwarberg, ancora più difficile per me: Guenther è stato mein Lehrer gegen Vergessen, davvero ho imparato da lui!
A Bullenhuser Damm lacrime amare, torno a rivivere quel tremendo dolore.
Ho rivisto parenti ed amici, Tati Bucci dolce come sempre, Jitzhak Reichenbaum amorevole nel suo tratto, Shifra Moor splendida... e poi Esther Bejarano e il programma che coinvolge i giovani e il suo abbraccio che ancora mi commuove, poi le rose e i gesti che sanno di rito, e il sasso dipinto portato da una scuola di Verona e lasciato in quel posto brutto dove il tempo delle favole lascia il posto all'infamia del carnefice.
A me quella cantina fa paura, eppure aspetto di essere sola perchè devo poter piangere e disperarmi liberamente. Ich bin wieder da... Ai bambini una carezza, lascio scritto fra le lacrime sul libro delle firme.
E poi il tempo di un saluto nel Giardino delle Rose e via.
E ancora dopo anni continuo a chiedermi come sia stato possibile il massacro dei 20 bambini di Bullenhuser Damm...