
Buchenwald
Il presidente degli Stati Uniti andrà in visita a Buchenwald.
Gli occhi del mondo saranno domani puntati su questa collinetta che sovrasta Weimar. Questo bosco di faggi che ha conosciuto tanto di quel dolore che neanche riusciamo ad immaginarci. Bisogna andare ad ascoltare i pochi sopravvissuti ancora in vita, bisogna leggere le pagine di La Notte di Elie Wiesel per avere un vago sentore di cosa sia stato quell'angolo di Inferno in terra... Nessun altro Lager ha come Buchenwald il contrasto evidente fra il Bello della Cultura e l'Orrore del nazifascismo, nessun altro campo come Buchenwald ci fa vedere le due facce della stessa medaglia: in pochi minuti si passa dalla casa di Goethe, dalla sede del Bauhaus, dalla meraviglia delle potenzialità del genio tedesco all'orrore più terrificante che a Buchenwald si esprimerà in tutta la sua diabolica potenza.
Apre i cancelli questo Lager nel 1937. E' dapprima un campo per dissidenti, poi un campo per prigionieri di guerra, lavoratori a costo zero, poi diventerà un campo di raccolta degli ebrei che in seguito alle "marce della morte" arriveranno anche qui dopo aver evacuato Auschwitz e gli altri Lager in Polonia.
JEDEM DAS SEINE A ognuno il suo Terrificante la scritta che si legge sul cancello principale, messa in modo che si legga dall'interno. che i detenuti sentano sulla pelle tutto il disprezzo dei nazisti, che si sentano umiliati, offesi, privati della dignità.
I nazisti hanno stravolto il principio fondamentale ed eterno della giustizia, hanno profanato l' Unicuique suum di Cicerone!
JEDEM DAS SEINE A ognuno il suo. Chi potrà usare questa espressione con leggerezza se l' avrà letto sul cancello di Buchenwald?
Buchenwald è il Lager dove morì Mafalda di Savoia.
A Buchenwald gli Alleati entrano l'11 aprile 1945 e trovano l'Inferno. A Buchenwald ci sono 56.000 cadaveri...
Ma, incredibile ma vero, ci sono anche 924 ragazzi e bambini vivi, tenuti in vita dai detenuti del campo che inventeranno strattagemmi unici per salvarli e ci riusciranno!
A Buchenwald i sopravvissuti all'arrivo degli Alleati si riuniranno sul piazzale e formuleranno quello che passa alla storia come "il giuramento di Buchenwald": “in ogni luogo e in ogni tempo, combatteremo con tutte le nostre forze qualunque forma di nazifascismo, sempre”.